Terrario semisterile

CONSIGLI UTILI PER LA REALIZZAZIONE DI UN TERRARIO SEMISTERILE

La gestione di un terrario, soprattutto se naturalistico, richiede molta attenzione e tempo, nonché pazienza e costante cura del nostro anfibio. Sebbene un ambiente ricco di piante, nascondigli, rocce, zone acquatiche ed altri elementi naturali abbia un impatto visivo molto alto, molti allevatori preferiscono optare per una tipologia di terrario alternativa: il cosiddetto terrario semisterile.

Con un arredamento minimo e spartano, composto da una scodella per l’acqua e qualche arredamento per fornire riparo alle rane allevate, il terrario semisterile presenta l’alternativa perfetta per allevare la nostra rana in un ambiente asettico, specialmente se è un esemplare molto delicato e soggetto a malattie.

La differenza principale tra un terrario naturalistico e quello semisterile consiste nel fatto che il primo è più legato all’habitat naturale dell’anfibio, con vegetazione viva che agevola il formarsi dell’umidità, nascondigli vari e altri elementi che si trovano in natura. Il secondo, invece, si allontana largamente dall’ambiente naturale, riducendo l’aspetto visivo per preferire un ambiente di più facile gestione e pulito.

Un terrario semisterile ha il vantaggio di richiedere minori tempi di gestione, una pulizia più veloce e facilitata proprio dall’assenza di numerosi componenti estetici. Di contro, però, l’impatto visivo si azzera: un terrario bio è anche fonte di arredamento in una casa, mentre un terrario semisterile risulta tutto fuorché ornamentale. Sebbene alla vista risulti povero e scarno, le rane e i rospi ospitati nel terrario semisterile risultano più facile da monitorare e meno soggetti a patologie batteriche, fungine e virus che si possono trovare nel substrato e negli arredi.

Inoltre, l’animale è più visibile agli occhi del padrone, cosa che invece non avviene in un terrario naturale. Ciò può recare un certo fastidio alla rana, proprio perché priva di privacy. Si può comunque risolvere questo inconveniente introducendo un nascondiglio fornito da piante di plastica come liane di edere o grotte di roccia, purché ben levigate e prive di angoli e spigoli tagliente coi quali la rana può ferirsi.

Il terrario semisterile viene utilizzato specialmente durante la quarantena di soggetti appena acquistati o malati, proprio per evitare che questi incombano in malattie o infettino altri coinquilini. Il terrario semisterile è comunque spesso utilizzato per mantenere esemplari per tutto l’arco della loro vita, soprattutto se deboli o già recidivi da patologie varie.

Realizzazione di un terrario semisterile

Realizzare un terrario semisterile per la vostra rana è davvero semplice. Gli elementi essenziali di cui dovete disporre sono i seguenti:

  • Vaschetta di plastica (ad esempio un fauna box, preferibilmente con coperchio) o di altro materiale facilmente lavabile.
  • Carta assorbente da cucina non colorata.
  • Ciotola dell’acqua.
  • Eventuali nascondigli come foglie di edera in plastica o piccole grotte ben smussate.

La vaschetta

Il fauna box (o una vaschetta, preferibilmente con coperchio per evitare la fuga della rana se quest’ultima si mostra piuttosto vivace, o per proteggerla se avete altri animali domestici che possono in qualche modo infastidirla o farle del male), deve essere abbastanza grande per ospitare il numero di esemplari che intendete introdurre. Per una rana Pacman, ad esempio, un fauna box lungo 40 cm e alto 30 è più che sufficiente. Abbiate cura di lavare bene la vaschetta e disinfettarla, soprattutto se già usata per altri animali. Non lavate con saponi o altri detergenti chimici, per non rischiare di avvelenare la rana, soprattutto se la vaschetta non viene ben risciacquata.

Il substrato

Come substrato per il terrario potete usare carta assorbente da cucina non colorata. Importantissimo, evitate la carta con stampe, per non rischiare che il colore venga lasciato con l’acqua e quindi avveleni la rana. Uno strato di 6-8 fogli è sufficiente. Abbiate cura di bagnare bene la carta, in quanto, soprattutto col calore, l’umidità presente nel fauna box sarà inferiore: la carta non è torba, e trattiene menò l’acqua. Se inserite una fonte di calore, come tappetino, cavetto o lampada, bagnate bene la carta assorbente affinché risulti zuppa di acqua: le rane si disidratano moto facilmente.
Il fondo andrà cambiato ogni giorno, massimo tre in base a quanto l’anfibio sporca. Anche se la rana è in un ambiente più pulito e asettico, la carta troppo sporca porta comunque malattie.
Per innaffiare la vaschetta usate sempre acqua priva di cloro (o in alternativa decantata per 24 ore): il cloro è un veleno per le rane!

La ciotola dell’acqua

Per fornire costantemente una dispensa di acqua ai bisogni della vostra rana nel terrario semi-sterile, dovete assolutamente introdurre una ciotola non troppo profonda (1 – 2 cm a seconda dell’esemplare) di acqua sempre pulita e fresca, sempre e comunque priva di cloro o decantata. La ciotola potrà essere un piccolo sottovaso o bacinelle apposite che si trovano nei negozi di animali. La ciotola non dovrà presentare angoli o zone taglienti.

I nascondigli

Infine, potete ricreare alcuni nascondigli semplici nel terrario semi-sterile, per fornire alla vostra rana la giusta privacy: dell’edera di plastica (o altre piante, liane e vegetazione finta) è ottima. Attenzione! Le piante devono essere assolutamente di plastica e non di stoffa, per evitare il rilascio di coloranti velenosi per la rana. In alternativa alla vegetazione potete optare per piccole rocce e grotte, in resina o altri materiali atossici, ben levigate e prive di punti taglienti che possono essere un pericolo per la vostra rana.

Gli elementi che compongo il terrario semisterile dovranno essere ben lavati e disinfettati ogni volta che si effettuerà la pulizia completa del terrario.

In breve, una tabella delle differenze maggiori tra terrario naturalistico e terrario semisterile:

Terrario naturalistico Terrario semi-sterile
Forte impatto visivo, alta estetica e fonte di ornamento Impattivo visivo nullo, di aspetto più spoglio e scarno
Più legato all’ambiente naturale dell’animale Meno legato all’habitat naturale dell’animale
Gestione disagevole, tempi di pulizia più lunghi Gestione più semplice, pulizia più facile e veloce
Proliferazione di malattie più alta Ambiente asettico e minor rischio per l’animale di contrarre malattie
Più privacy per l’animale Più visibilità dell’animale, minore privacy